Torneo dei Borghi, Presidente del Fantasticlub dice la
sua
Indignato dalle modalità di svolgimento della manifestazione
calcistica
ASTI - In questi giorni si sta disputando
al Palazzetto di via Gerbi una delle competizioni calcistiche più longeve della
città, il 20° Torneo dei Borghi di Calcio a 5,
una manifestazione che vede le squadre rappresentanti i Borghi,
i Rioni e i Comuni partecipanti al Palio
di Asti cimentarsi in un torneo di calcetto della durata di tre
settimane. Alla cortese att.ne di:
Ill.mo Sindaco di Asti Giorgio Galvagno Ill.mi Assessori competenti Gianfranco Imerito e Maurizio Rasero e.p.c. Albatros Comunicazione, CSI Asti, Radio e Giornali locali Chi vi scrive è il presidente di un'associazione
sportiva che da anni cerca di promuovere attività educative e alternative,
non senza qualche difficoltà, ma anche con qualche piccolo successo.
Con la presente per portare alla vostra attenzione un fatto che mi lascia allibito, riguardante il cosiddetto "Torneo dei Borghi" di calcio a cinque, manifestazione inserita nell'ambito del Super Prestige, iniziativa promossa e patrocinata dal Comune di Asti e dagli Assessorati competenti. Questo torneo è una vergogna, rappresenta la morte del calcio a cinque, un'offesa per lo sport in generale e per il Palio di Asti. Lo scenario che si presenta davanti agli occhi degli spettatori del Palazzetto è penoso, ogni sera le squadre che si affrontano sembrano ingaggiare veri e propri duelli all'ultimo sangue, i giocatori non hanno nessun rispetto per gli avversari, per gli arbitri, per loro stessi e per il rione/borgo/comune che dovrebbero rappresentare. Quella che dovrebbe essere un'occasione di incontro, di divertimento, gioco, amicizia, ma soprattutto un'occasione per promuovere la manifestazione che ci rappresenta maggiormente al di fuori delle nostre mura, si trasforma in un pretesto per dare dei calci, insultare e minacciare. Lo spirito paliofilo del torneo va letteralmente a farsi benedire. Il regolamento di certo non tutela uno svolgimento più pacato e più sportivo degli incontri, poiché l'organizzazione ha inspiegabilmente deciso di non prevedere i falli cumulativi (dal sesto fallo subìto in poi, le squadre calciano un tiro libero, una specie di rigore), nonostante il regolamento ufficiale della disciplina lo preveda da diversi anni e che tale regola venga applicata regolarmente in tutti i campionati astigiani (figc, csi, aics, ecc). Senza questa regola, i giocatori con meno scrupoli si sentono liberi di contrastare gli avversari con qualunque mezzo, senza nessun tipo di remora, e chi ci rimette maggiormente in questo caso sono gli arbitri, additati quasi sempre come i colpevoli dell'animosità delle partite. Uno degli arbitri della manifestazione è un nostro tesserato che ci ha addirittura riferito che i giocatori non hanno neanche più timore di essere ammoniti e che all'esibizione di un cartellino rosso questi non esitino a lanciarsi in sceneggiate tipiche dei film gangster, con continue minacce nei confronti dei direttori di gara perpetrate dentro e fuori dal campo che si protraggono anche nel dopo partita, tanto da dover allertare le forze dell'ordine, talvolta presenti alle partite. I rettori, invece di allontanare i borghigiani facinorosi, pensano ad accusare gli arbitri, ovvi capri espiatori di questo indecente sfacelo. A tal proposito sarebbe anche interessante verificare l'effettiva affiliazione di questi giocatori, ma è una questione che a questo punto diventa secondaria e per la quale è sempre difficile trovare una soluzione. È giusto specificare che questo non è il comportamento di tutti i giocatori e di tutte le squadre, ma di sicuro il clima che si respira al Palazzetto non è quello che ci si aspetterebbe da un torneo del Palio che, per ironia della sorte, in palio non offre nulla se non la gloria. Come può succedere una cosa del genere? Un campionato che si svolge in queste condizioni è scabroso, andrebbe immediatamente sospeso se non addirittura cancellato, quando basterebbe riformarlo e conformarlo ad un atteggiamento più consono al contesto. Concludo questa aspra lettera affidandomi alla vostra autorità e sperando che tutte le manifestazioni che portano il nome del nostro amato Palio rispecchino veramente lo spirito della corsa più antica d'Italia, con competizione, cuore, agonismo (non "antagonismo") e quel pizzico di sano campanilismo che da secoli ci fa appassionare. Distinti Saluti Massimo Lazzarino, Presidente Fantasticlub Asti, lì 29 maggio 2008
Asdrubale Fantastichini |