Il Presidente QiQQo
mentre sfida la gravità
Domenica 16 febbraio si è concluso il 2º Torneo Open, purtroppo non senza polemiche, motivo per cui il sottoscritto, in qualità di rappresentante legale dell'ASD Fantasticlub, si era sentito in un primo momento in dovere di produrre un comunicato per spiegare i motivi della nostra presenza in questo torneo.
Ebbene, dopo diversi giorni e diverse discussioni interne siamo giunti alla conclusione che noi, come Asti KT, non dobbiamo giustificare nulla perché la nostra presenza nel Torneo Open è assolutamente legittima e non abbiamo fatto nulla di male ad iscriverci, a partecipare e a vincere.
Sono uscite fuori alcune "leggende metropolitane", del tipo "perché fate la Serie C da 15 anni senza salire di categoria?" e a ciò rispondiamo semplicemente che la nostra storia è facilmente reperibile online, basta andare su www.fantasticlub.org, scartabellare nella sezione “hit ball” e scoprire da dove arriviamo e come siamo arrivati fino a qui (per i più pigri: clicca qui).
Quindi, messa da parte la storia, il passato, parliamo del presente. Ci è stato riferito che domenica, nel giorno delle finali, la percezione dei giocatori, dei genitori e financo degli allenatori sia stata quella di una squadra di "bestioni quarantenni" che ha infierito su dei ragazzini. Non ci permettiamo di mettere in discussione questa percezione: essa non può mai essere sbagliata, poiché è un punto di vista e come tale deve essere rispettato. Anzi, io personalmente mi sento di chiedere scusa a nome della squadra, nel caso, anche se non è andata proprio così, da parte nostra.
Possiamo quindi offrire noi la nostra percezione, il nostro punto di vista: noi abbiamo visto dei ragazzi, anzi degli avversari, scesi in campo con l'idea, la voglia e l'obiettivo di fare risultato, giocando a viso aperto per 40 minuti e mollando solamente negli ultimi 5, vuoi per stanchezza, vuoi per resa, o forse più probabilmente in vista della seconda partita.
In genere non guardo mai il risultato durante la partita, un po' per non farmi influenzare, un po' perché non giochiamo per il risultato, ma ad un certo punto vedevo i ragazzi esultare intensamente dopo aver murato Simo, dopo aver fatto una bella parata a Murdoc, dopo aver fatto un grande hit a Erik e allora è stato lì che ho dato un occhio al segnapunti: siamo per caso punto a punto? E invece no, il punteggio ci vedeva già davanti di oltre 30 punti ed è in quel momento che abbiamo pensato "questi ragazzi si stanno divertendo, si stanno godendo il momento, il singolo gesto: questi ragazzi stanno giocando a hit ball e dobbiamo farlo anche noi!".
Sì, perché secondo noi questa è l'essenza dell'hit ball: entrare in campo, dare il massimo, picchiare (to hit) la palla (the ball) il più forte possibile, murare il più possibile, parare il più possibile e arrivare alla fine dell’incontro stremati ma soddisfatti della propria prestazione, a prescindere dal risultato.
Ed è così che abbiamo concluso la prima partita, abbiamo dato tutto rispettando l'avversario e onorando la disciplina, soddisfatti anche dell'alto tasso agonistico mostrato da tutti. Tuttavia, a fine partita, col risultato di 97-51, qualcuno ha affermato che non sarebbe stata "bella" poiché la differenza è stata troppo ampia, il risultato non è mai stato in discussione e il punteggio finale ha dimostrato il grande divario tra le due squadre.
Pur essendo anche questo un punto di vista rispettabile, occorre però fare una disquisizione tecnica: siamo sicuri che nell'hit ball odierno, col sistema di punteggio 3-2, una partita che finisce con 46 punti di differenza sia considerabile totalmente squilibrata?
Il nostro amico Botta, amante delle statistiche, ci ha mostrato che nell'Eccellenza UISP (quindi dalla A1 alla B2) almeno una partita su quattro termina con un distacco superiore ai 30 punti, il che significa almeno che è abbastanza consueto, sicuramente non raro, ma possiamo considerare Evolution-RDJ, terminata 125-81, una brutta partita? No, anche solo per il semplice motivo che non l'abbiamo vista. Qualcuno può forse affermare che una di queste due squadre sia fuori categoria? O che magari Evolution avrebbe potuto evitare di fare oltre 120 punti? Onestamente non credo.
Tornando al nostro contesto invece, vediamo che il primo tempo coi Purple Orbassano finisce 28-18 (+10), così come il secondo tempo finisce 55-35 (il referto online è sbagliato), ovvero di nuovo +10 per un +20 che si recupera con 10 hit da 2 o 7 da 3, cosa che si può fare tranquillamente in meno di 5 minuti di gioco se chi è davanti abbassa la guardia oppure fa un cambio sbagliato. Se invece oltre la linea di metà campo trovi una squadra solida, esperta, che vuole onorare la partita e continua a tenere alta l’asticella (che non significa "infierire"), è chiaro che, se molli, il divario può solamente aumentare.
E, tra i vari fattori, sono stati proprio i cambi sbagliati a permettere ai Valhalla, senza nulla togliere loro, di vincere contro Asti KT nella gara di ritorno, dimostrando ancora una volta che non parliamo di una squadra imbattibile, completamente fuori categoria, e dando forse qualche speranza in più a Driphit e Purple nella giornata finale.
Ma concludiamo così i discorsi tecnici e rispondiamo ad un'altra domanda che ci è stata posta: "ma voi vi divertite [a vincere sempre/giocare contro ragazzini]?"
Qua bisognerebbe capire cosa vuol dire divertirsi: di certo non può essere univoca l'interpretazione ma siamo qua per dare la nostra visione, il nostro concetto di "divertimento" su cui si basa tutta l’etica della squadra e del suo comportamento.
Nel 2005, quando abbiamo fondato la squadra, l'idea di base era “continuiamo a stare insieme finita la scuola” perché sapevamo che, finite le superiori, ci saremmo potuti perdere di vista e sapevamo che a stare insieme avremmo invece potuto continuare a divertirci come facevamo a scuola, non solo mentre giocavamo a hit ball col prof. Fraquelli nelle sporadiche ore di educazione fisica ma anche in tutti gli altri momenti di "convivenza forzata".
Nel 2022 quando abbiamo voluto rifondare la squadra non abbiamo mai pensato "bello, andiamo in Serie C e facciamo il sedere a strisce a tutti, così ci divertiamo” ma è stata solo l’ennesima "operazione nostalgia": torniamo a incontrarci al casello, facciamo le macchine, andiamo su a Torino, tiriamo due colpi al pallone e poi andiamo a mangiare il piatto tipico torinese: il sushi (fino a che non abbiamo scoperto la Pasticceria Orsucci che si trova dietro alla Frassati e allora si è aperto un altro mondo).
Quindi la risposta è: sì, finché riusciamo a giocare e a stare fra di noi ci divertiremo sempre, a prescindere dal risultato, a prescindere da chi ci troviamo davanti. Il Torneo Open (e il relativo Start) riesce a soddisfare le nostre esigenze e il suo regolamento ci permette di giocare, quindi fino a che potremo, parteciperemo con questo spirito. Il giorno in cui non ci sarà più concesso allora vedremo come fare ma, fino ad allora, Asti KT sarà presente sperando di poter essere da esempio per tutti per ricordare che alla fine l'importante è stare insieme e divertirsi.
Francesco "Chicco" Pellitteri
Rappr. Legale ASD Fantasticlub